Vuoto.

Devo farmi qualcosa di buono, devo darmi qualcosa così. Perché sono stanco. Ma non è stanchezza quella che pervade il mio corpo o la mia mente, è un senso di vuoto. Di asfissia. Di allergia — allergico a me stesso fino al massimo grado, fino al punto da soffocare della mia presenza e della sua assenza.
Sono vuoto. Sento il peso di questo vuoto gravare —su cosa?, mi chiedesti— sulla mia felicità, ti risponderei. Ti risponderei ancora.

Vuoto. Solo. Schiacciato. — Tutto questo, una volta e ancora una volta ancora.
∃x(φ)

21 risposte a "Vuoto."

  1. La penso come Antonella. Ho provato a volte quella sensazione di vuoto, di “anestetizzazione dei sentimenti”, ma il vuoto lo senti se conosci la differenza col senso di pienezza. Forse è come dice Titti, la rabbia, per quanto negativa, sembrava in qualche modo riempire quel vuoto, adesso puoi riempirlo con altre cose. Non puoi farlo che tu però, nessun altro può, anche se a volte lo si vorrebbe.

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      1. E’ vero, ci vuole tempo. E pazienza. Se posso permettermi (proprio perché ci sono passata, anche se ovviamente per ognuno è diverso),, potresti iniziare dalle “piccole” cose, un libro, la musica, un film che ami. Sono cose che riempiono, senza parere, piano piano, ma almeno, per me è stato ogni volta così,

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  2. Il vuoto che uno prova e sente è già consapevolezza. Ed è una marcia in più per ricominciare. Essere consapevoli di se stessi, capire il proprio stato è un traguardo dal quale ripartire. Ti abbraccio forte. Isabella

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