Il moralista

Ci sono persone che pretendono più rispetto di quanto sono disposte a darne. — Queste sono le stesse persone che la gente crede siano perfette ed in base alla loro implicitamente assunta perfezione sono convinte di meritare più di ciò che danno; se le si guardasse un po’ più in profondità, non si vedrebbe altro che un moralista. Cosa fa il moralista? Sbaglia, continua a commettere gli stessi errori — credendo di essere sempre nel giusto.

20 risposte a "Il moralista"

      1. Dipende dal fatto che, riguardo ad alcune persone, si pensa siano qualcuno che è X e poi però si scopre che sono qualcuno che è X*. Quell’asterisco, fa male. E quell’asterisco si insinua nella nostra (mia) testa non permettendomi di riconoscere quella persona come la ricordavo, cioè come X.

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      2. L’asterisco indica che la qualità X non è più quella che si credeva la persona possedesse. L’asterisco formalizza la frase “io credevo che una persona fosse A e poi ho scoperto che era B”.
        Ma comunque non è successo nulla di irrimediabile, era solo una riflessione maturata nell’arco di giorni 🙂

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  1. ..seguendo la logica Aristotelica, l’asterisco potrebbe formalizzare anche altro e cioè..credere che una persona fosse A quando invece si scopre che è B, significa che B non solo non è A ma è anche non A.
    Infatti “Non è lecito affermare che qualcosa sia e non sia nello stesso tempo e allo stesso modo”
    Mi va di scherzare, non farci caso… 😉

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  2. Sono le percezioni che noi diamo agli altri che ci fanno commentare questi umani errori, bisognerebbe pensare che noi, forse, in alcuni vado abbiamo dato fiducia e trippa alle aspettative. Quando non ci si aspetta niente e non le idealizziamo, probabilmente il tempo ci da l’opportunità di intravedere quella nitarale esistenza dell’altro/a e allora non ne rimaniamo delusi. Forse X è stata sempre così ma per compiacerci ha assunto delle maschere e noi per compiacerci non eravamo in grado di scorgerle…io la vedo un po’ così è preferisco non averne di aspettative, è una questione di amor proprio e salubrità mentale.

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  3. Concordo con te, ma sono abbastanza convinta che il problema maggiore sia la società in cui viviamo, che ci sta allenando sempre di più a smettere di coltivare i rapporti umani. Se per esempio guardiamo le nuove generazioni, molti sembrano “analfabeti relazionali” (consentimi il termine). È come se percepissero costantemente un forte distacco rispetto alle cose che fanno agli altri, mancando di empatia. Non so se questa mia piccola riflessione sia adeguata alla tua situazione. In ogni caso ti auguro una splendida giornata 🙂 Marti

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