Domenica mattina, ore 8:45, Firenze, Hotel Medici.
Risvegliarsi, sognando ancora.
P: “Sognami, su su, sognami ancora un pochetto”.
M: “Ma è quello che faccio ogni giorno, sei il mio sogno”.
P: “Stupido, daaai” – gli disse sorridente, mettendogli una mano sulla bocca e spingendolo via.
Lui la fissava, la guardava come non ci fosse cosa più bella al mondo. Lei, era il suo destino.
P: “Non mi guardare” – disse mettendo la testolina sotto le coperte.
M scese sotto le coperte con lei, nella penombra, dove si vedeva appena il suo nasino, che sfiorò con l’indice.
P: “Nooo, ora muoio” – a lei non piaceva che le si toccasse il naso, andava in ansia, era una sorta di ‘riflesso fisiologico’. Eppure aveva il naso più morbido e delicato di questo mondo; che dico!? Di questo sogno! Perché lei rendeva un sogno la sua vita.
Lui prese ad accarezzarle la guancia, la sua guancia morbida e infuocata. Lei teneva la sua mano sul suo fianco e la sua gamba era attorcigliata a quella di M.
M: “Non c’è risveglio migliore di questo. Passerei l’intera giornata qui, affianco a te”.
P: “Ma sei sicuro? Guarda che non sono facile neanche se mi coccoli” – disse, fingendo un autocontrollo che già stava perdendo; dagli occhi alle labbra.
M: “Ah beh, ci penso io alla colazione, al pranzo e alla cena…se vuoi essere avvelenata” – disse sorridendo.
Sorrise anche lei, le loro battute squallide si completavano a vicenda.
P: “Allora mangio te bimbo. Bimbo ora ti mangio” .
M: “Ue, donna, al massimo sono io a mangiare te”.
P: “No, non puoi. Se muoio io poi muori anche tu” – disse soddisfatta, vittoriosa perché aveva tremendamente ragione. Lui le sorrise e cacciò fuori entrambi i loro visi dalle coperte. Faceva caldo.
Si spostò sopra di lei e lei gli fece spazio fra le sue braccia, sul suo cuore. Si guardavano; no, sprofondavano l’uno nell’altro. Lei iniziò a mordersi il labbro inferiore e a lui il cuore stava già iniziando a scoppiare.
M: “Ricordi il nostro primo bacio? Sotto il portico in facoltà, io volevo quel bacio e tu mi tenevi sulle spine. Poi, d’improvviso, mentre ero distratto, avvicinasti le tue labbra alle mie. Uno stampo. Piccolo. Uno stampo di te su di me e mi hai marchiato, per sempre tuo, per sempre”.
Lei non rispose, continuava a sprofondare. Poi si fece coraggio, la guerriera. E decise di attaccarlo, farlo suo ancora una volta.
– Un bacio, un bacino piccolo fece da intercalare fra i loro respiri, sulle loro labbra.
P: “Ora, ti ho dato di nuovo il nostro primo bacio”.
Non sai quanto mi rivedo in queste parole
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Non sei la prima ad avermelo detto ahah 🙂
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Lo immaginavo!
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Già, in realtà pensavo di prendermi una pausa dal blog. Lo sai come me o più di me, i ricordi sono belli e questo blog è fatto di ricordi…ma alla lunga, fanno male…
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Oppure potresti cominciare a parlare di altro, prendere il blog un po’ come una medicina… non so, ma penso che smettere di scrivere e pubblicare equivalga un po’ a morire
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Bella la metafora con la morte.
Ispirazione permettendo, ci proverò…vediamo come va 🙂
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Andrà benissimo… devi prenderla, come sempre, come una cura 🙂
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Mi è piaciuto tantissimo leggere questo brano. E’ vero, dolcissimo (che voglia di tenerezza!). Muove tanto, dentro. Per quanto scrivere, rileggere possa essere doloroso. Complimenti.
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Vero, ho cercato soprattutto di riportare quanto si possa voler bene all’altro tanto da concedergli un secondo primo bacio e quanto lo si possa conoscere nei suoi piccoli gesti e atteggiamenti quotidiani, dall’uso di certe parole fino agli sguardi che si incrociano.
Grazie per essere passato di qua 🙂
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Sì. Sei riuscito appieno nell’intento. La complicità e l’amore, sincero, profondo, disarmato e disarmante, che si rinnova, nel tempo, attraverso una geografia di gesti, sguardi, sensazioni, ormai note, familiari, indispensabili… Il bello della vita, il bello di conoscere veramente l’altro.
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Già, concordo pienamente 🙂
Ciò che di una donna ci si porterà sempre dentro è la sua personalità. E la sua personalità è ciò che di più bello si può (si dovrebbe) vedere.
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Bello, bello, bello. Molto bravo. Mi è piaciuto davvero. Delicato e poetico. Un abbraccio. Isabella
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La delicatezza era proprio quello che ricercavo 🙂 grazie
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Ci sei riuscito appieno e la delicatezza ricorda, ripaga sempre. Buona giornata con sorriso. Isabella
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Buona giornata a te 🙂
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