Io, gli Altri

E poi c’ero io. Io che aspettavo e non ottenevo niente. Io che non ho fatto altro che soffrire – qualcuno direbbe che, se non altro, ho imparato a soffrire bene. No. Non si impara mai a soffrire. Ti fa male; ti fai male e basta.
Gli altri. Come sono strani: agli altri, tu, ci hai mai pensato? Io ci ho pensato così spesso e così troppo che, ormai, sulla mia corazza d’egoismo essi possono intravedere i loro volti. Se sono diventato me stesso lo devo soprattutto a voi, altri. – Questa non è gratitudine! Questo è un puro, schietto e rancoroso rinfacciare a voi tutto il male che mi avete fatto! Quanto male mi avete fatto sentire! Dal primo all’ultimo, perché nessuno può capire chi sono. Nessuno può vedere oltre le mie apparenze. Anche chi ci ha provato, è scappato via.
E allora basta. Sono stanco di aspettare. Sono stanco del buonismo, ora voglio ritornarne me stesso. Voglio sputare fuori il mio egoismo perché, se represso, mi avvelena. Solo sputandolo fuori potrò liberarmene. Solo sputandolo fuori potrò smettere di essere ciò che mi avete costretto ad essere.
Ma va bene anche così. Deve andarmi bene perché…non ho altro. 


∃x(φ)

20 risposte a "Io, gli Altri"

  1. Sappiamo di essere quello che siamo, gli altri non possono influenzare la nostra immagine che rimane sempre la stessa come conseguenza delle nostre scelte.
    La nostra Esistenza è fatta di scelte, Esistere significa farsi “scelta” come diceva Kierkegaard, ma questo potere non è una ricchezza bensi una miseria per l’uomo, perchè la libertà di scelta ci mette sempre di fronte a due alternative possibili, la “possibilità che si” e la “possibilità che no”, non avendo quindi nessun criterio per scegliere, non è facile per noi prendere decisioni. Quasi sempre la libertà di scegliere, rappresenta sia una sofferenza che una gioia, sta a noi rendere ogni nostra indecisione una sofferenza minore rispetto al gaudio che dovrebbe scaturire dal potere di scelta. Una vita “indecisa” non orienta la nostra esistenza in un senso o nell’altro perchè serve consapevolezza nelle scelte e per farlo occorre passare attraverso la gioia e la sofferenza senza evitarle, solo cosi potremo dire che la nostra Esistenza sarà un Esserci senza rimpianti.
    Sappiamo di essere ciò che siamo diceva Shakespeare, ma non cosa potremmo essere per altri da noi.
    Buona serata carissimo….

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  2. La vita…una lotta continua per restare in equilibrio con noi stessi…al di là di ciò che possono dire o farci gli altri…siamo nel mondo per imparare a restare noi stessi e magari migliorarci anche un pochino…vero, la sofferenza sembra snaturarci ma fidati…tutto con il tempo si affievolisce e se ci mediti su, qualche spunto di riflessione si trova sempre! Ciò che ci accade, non succede per caso…forte di questo, vado avanti spezzato ma sereno!coraggio

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